Negli ultimi anni la gestione delle competenze negli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) è diventata uno dei temi più rilevanti e strategici per il sistema formativo italiano. L’evoluzione dei percorsi, l’aumento degli studenti, il rapporto diretto con il mondo delle imprese e l’introduzione di standard nazionali sempre più strutturati stanno trasformando la “valutazione delle competenze” in un vero pilastro organizzativo.
Parallelamente, molti ITS stanno avviando processi di digitalizzazione che non riguardano solo la didattica e la segreteria, ma anche le modalità con cui le competenze vengono assegnate, monitorate, valutate e certificate.
In questo scenario, la tecnologia gioca un ruolo chiave, ma richiede un attento lavoro di analisi, modellazione e integrazione con i processi interni delle Fondazioni.
1. Competenze tecniche e competenze trasversali: uno scenario in evoluzione
Ogni percorso ITS è caratterizzato da una figura professionale di riferimento, definita secondo gli standard nazionali. A questa figura fanno capo:
-
Competenze tecniche (T), obbligatorie e non modificabili, legate direttamente al profilo in uscita;
-
Competenze trasversali, basate sui framework europei (come EQF o DigComp), più variabili e adattabili nel tempo;
-
Ulteriori competenze specifiche, che alcune Fondazioni scelgono di introdurre per rispondere alle esigenze delle imprese del territorio.
La gestione integrata di queste tre aree richiede una grande flessibilità, perché:
-
alcune competenze sono comuni a tutti i corsi di un ITS,
-
altre variano da corso a corso,
-
altre ancora possono cambiare ogni anno sulla base delle richieste delle aziende partner.
Per questo molti ITS stanno adottando un approccio modulare, che consente di mantenere una base comune ma lascia la libertà di personalizzare i set di competenze in funzione del percorso.
2. Chi valuta le competenze? Un modello operativo complesso
A differenza della scuola tradizionale, negli ITS la valutazione delle competenze non segue logiche “disciplinari”, ma dipende da:
-
coordinatori di percorso, che decidono quali competenze associare a quali moduli;
-
docenti esterni provenienti dalle imprese, spesso con background tecnico e meno abituati a strumenti digitali strutturati;
-
tutor, che monitorano l’andamento dei corsi e supportano i docenti;
-
direzioni formative, che devono garantire omogeneità dei metodi.
La valutazione può essere fatta:
-
da più docenti sullo stesso modulo,
-
più volte durante l’anno,
-
con criteri osservativi anche molto diversi tra percorsi.
Questa eterogeneità richiede strumenti digitali in grado di:
-
guidare i docenti nella compilazione,
-
non vincolare a date specifiche,
-
tenere traccia delle valutazioni mancanti,
-
permettere interventi di coordinatori e tutor in caso di bisogno,
-
mantenere un audit trail chiaro e verificabile.
3. Tecnologia e praticità: come digitalizzare la valutazione delle competenze
Gli ITS stanno adottando soluzioni che consentono di:
✔ Valutare dal web in modo semplice e strutturato
È la modalità preferita dalla maggior parte dei docenti, perché permette compilazioni più rapide e complete.
✔ Usare l’app per operazioni veloci
Comoda per consultazioni, promemoria o caricamenti rapidi.
✔ Estrarre e reimportare file per docenti con minore familiarità digitale
Un approccio utile quando tutor e coordinatori sostengono i docenti nella compilazione.
✔ Automatizzare controlli e avvisi
Promemoria smart, alert per valutazioni non effettuate, scadenze entro fine anno formativo.
✔ Generare report e cruscotti evoluti
Pagelle delle competenze, verbali finali, reportistica combinata (competenze + presenze + assenze), export per BI esterne, API per integrazioni personalizzate.
4. Standardizzazione e modelli: verso un sistema ITS più efficiente
Un tema sempre più presente è la creazione di modelli replicabili.
Molti ITS stanno iniziando a:
-
definire template di corso che includano già figure professionali, competenze e materie;
-
duplicare ogni anno il modello, aggiornando solo le parti variabili;
-
ridurre il rischio di errori di configurazione;
-
garantire coerenza dei processi nei vari percorsi della Fondazione.
Questa standardizzazione aiuta anche nell’interlocuzione con il Ministero e con le Regioni.
5. Portali regionali e interoperabilità: una sfida nazionale
Molti ITS devono interfacciarsi con portali regionali che raccolgono presenze, competenze o dati amministrativi.
Ogni Regione ha strumenti diversi.
La Lombardia usa SIUF, mentre il Veneto utilizza i portali A39/ROL, già integrati con diversi ITS.
Questi sistemi:
-
hanno architetture differenti,
-
richiedono formati specifici,
-
prevedono controlli automatici,
-
talvolta non espongono API aggiornate.
Per questo motivo, gli ITS chiedono sempre più spesso ai fornitori di supportarli in attività come:
-
integrazioni tecniche,
-
automatizzazione dei flussi,
-
invio massivo di dati,
-
validazioni e controlli,
-
supporto nella relazione con gli enti regionali.
L’obiettivo non è solo “collegarsi al portale”, ma ottimizzare l’intero processo, riducendo il carico operativo su segreterie, tutor e docenti.
6. Dati, report e trasparenza: dalla raccolta alla valorizzazione
Una volta raccolte le valutazioni delle competenze, la vera domanda è: cosa ce ne facciamo?
Gli ITS hanno bisogno di:
-
pagelle individuali delle competenze,
-
verbali finali integrati,
-
cruscotti con KPI per board e aziende partner,
-
analisi su più anni,
-
statistiche su competenze più forti o più critiche,
-
materiali da condividere con i Comitati Tecnico Scientifici.
Questo richiede sistemi capaci di:
-
produrre report flessibili,
-
esportare dati grezzi,
-
dialogare con strumenti di BI esterni,
-
garantire tracciabilità e storicizzazione.
7. Una trasformazione in corso: ITS come ecosistemi digitali
La gestione delle competenze è un punto d’incontro tra:
-
didattica,
-
amministrazione,
-
aziende partner,
-
tutor,
-
direzioni,
-
sistemi regionali,
-
standard ministeriali.
La digitalizzazione sta aiutando gli ITS a trasformare processi complessi in flussi strutturati e verificabili, ma richiede un approccio collaborativo e un dialogo costante tra Fondazioni e partner tecnici.
Molti ITS stanno già lavorando con fornitori specializzati per:
-
modellare i propri processi,
-
ottimizzare la gestione delle competenze,
-
standardizzare procedure,
-
migliorare la qualità dei dati,
-
integrare i sistemi regionali,
-
costruire modelli scalabili replicabili.
Conclusioni
La gestione delle competenze negli ITS non è più una semplice attività amministrativa: è un processo strategico, che influisce sulla qualità dei percorsi formativi, sulla relazione con le imprese e sulla trasparenza verso gli enti regionali e nazionali.
L’evoluzione in atto richiede:
-
strumenti digitali coerenti,
-
processi chiari,
-
maggiore interoperabilità,
-
approcci modulari e standardizzati,
-
collaborazione costante tra ITS e partner tecnologici.
Le Fondazioni che riescono a strutturare questi flussi non solo semplificano il lavoro quotidiano, ma costruiscono un ecosistema più solido, capace di valorizzare realmente le competenze acquisite dagli studenti e rispondere con maggiore efficacia ai bisogni delle imprese e del territorio.